mercoledì 28 settembre 2011

Andata e ritorno

Uscendo da casa stamane

ho incontrato due poliziotte incazzate come pantere

con un tipo che aveva lasciato l'auto in divieto di sosta e non vi dico come si è fatto piccolo il tipo e come lo guardavano male loro e insieme a loro tutti quelli che ci giravamo intorno, esagerati.

Sono andata a fare le mie courses e ho incrociato questo marché

e anche queste belle signore

Poi quando era ora ora di tornare mi sono infilata nella prima stazione metro perché ero troppo stanca per tornare a piedi

martedì 27 settembre 2011

Sabi, basta così.

Sono andata a vedere gli affreschi di Delacroix al Saint Suplice, ci ha messo sei anni per farli, nel frattempo è possibile che abbia fatto anche altre cose, mi chiedevo però se sarebbe ancora plausibile per un qualsiasi, non dico pittore, ma artigiano, vivere per sei anni mentre dipinge un affresco. A carico di chi? (mi devo ricordare di evitare le domande retoriche quando scrivo... che schifezza di periodo.)
Ho anche visto la polizia che chiedeva i documenti a un clochard che dormiva nel suo sacco a pelo, davanti a una épicerie molto raffinata, sicuramente i poliziotti saranno stati allertati dai proprietari, non sono spettacoli che stuzzicano l'appetito e aprono lo stomaco e che cazzo.
Poi tornando a casa, ho letto le dichiarazioni di Sabina l'ape regina Began a Vanity Fair (anticipazioni del corriere punto it) e mi chiedo se parla di sua iniziativa o è teleguidata e soprattutto se dobbiamo pure commuoverci quando ci racconta di quella notte in cui il premier la ipnotizzò con il suo charme. Se io potessi le direi di non insistere, tanto le crediamo tutti.
Madonnina quanto era triste.

e anche arrabbiata, ma così triste e arrabbiata
che non ho avuto il coraggio di avvicinarmi per riprenderla meglio.

lunedì 26 settembre 2011

Food Bloggers

come la mia amica blogger Gattasorniona ha sottolineato qui, sono quella che si potrebbe definire una blogger storica, nel senso che con nick e blog di argomento diverso, bazzico la rete da tempo, tanto tempo. Tempo in cui la rete è cambiata e non ci sono più i blogger di una volta signora mia. Ora ci sono i social network ma soprattutto ora ci sono le mamme bloggers (ce ne'erano pure prima in realtà) e i blog che si occupano di cucina. Che suppongo facciano il paio con le trasmissioni di cucina di cui è infestata la televisione italiana. Insomma una quantità enorme di gente disperata che cerca di svoltare o, almeno, di distrarsi. Io non ho proprio nulla contro i food bloggers e ci mancherebbe pure, però davvero vorrei sapere come funziona che poi a un certo punto svolti, e soprattutto come fai a svoltare facendo una cosa che fanno tutti? Attendo risposte. SERIE
p.s.: Per svoltare, non intendo diventare famosi, bensì guadagnare dei soldi...

sabato 24 settembre 2011

Passages

Entre Faubourg Saint Denis et Boulevard de Strasbourg è un susseguirsi di passages, du Prado, de L'industrie, du Reilhac, Petites Ecuries e poi ancora e ancora fino a rue Reamur, al Passage du Cerf Vert, per cui una deroga al decimo la posso fare, ma solo in cambio del secondo arrondissement, ma forse neanche. Davanti ai negozi di coiffeur nella strada in cui abito, ci sono ragazzi africani che cercano di portare clienti nei negozi di parrucchiere africani, fermano solo le africane, se proprio non riescono a rimediare clienti, ripiegano sulle bianche, In rue Saint Denis c'è un giro di battone che potrebbero essere le trisavole delle papi girl e così capisci che c'è tempo per tutto...Il passage più curioso tra quelli vicino a casa mia

è quello degli indiani, solo cucina e prodotti indiani e pakistani, come abbiano fatto a istallarsi tutti lì senza spazio per nessun altro, sarebbe bello da capire.

venerdì 23 settembre 2011

signorine da galleria

pomeriggio in giro per gallerie con Ale. Prima galleria. Din don. Avanti. Porta aperta su un appartamento con vista. Grande, enorme, immacolato e la prima cosa che vorresti chiedere è: "Scusi, lei, signorina sgallettata, a chi ha mandato il curriculum per lavorare in un posto così figo e per non fare, diciamocelo, praticamente niente?"

mercoledì 21 settembre 2011

shopping parigino

Per capire dove di preciso sta andando l'Europa, basta farsi un giretto in un grande magazzino parigino; Lafayette, per dire solo il più frequentato dai turisti. Lo scenario è questo: commesse giapponesi, un tempo erano loro a fare shopping; ora la commessa di moda è asiatica ma per lo più giapponese. File di cinesi davanti alle griffes in attesa di accapararsi la borsa dei sogni, non si ricordano mai che sono le stesse borse prodotte sotto casa loro... shopping di signore arabe, raramente sole e sempre tra donne e di donne russe, giovani non necessariamente carine, però accompagnate da uomini, anziani purtoppo per loro, poi qualche signora della provincia italiana arrivata con un volo low cost per un viaggio da raccontare alle amiche del burraco.

venerdì 9 settembre 2011






Nicla è il nome della moglie di Tarantini, è un nome molto diffuso a Bari e vi sfido a trovare un'altra Nicla che non sia barese o di origini baresi. Troverete Nicolette e Nicole, Nicla è un nome tipico barese, come Fara, esistono altre Fara in italia? (A parte le Farah di origini magrebine.) La ragione esatta non la conosco, di sicuro a Bari c'è una chiesa dedicata a Santa Fara e San Nicola è il patrono di Bari, ma perché il femminile di Nicola sia diventato Nicla, per me è un mistero...grande quanto l'ascesa e la caduta di Giampi e Nicla.
La Nicla merita un capito a parte nel serial, altro che la povera D'Addario, ha dichiarato che con Lavitola è stato un momento di debolezza. Che per lei l'amore è un'altra cosa. E saranno le famose cene eleganti a spiegare cosa è l'amore. Povera Nicla, illusa pure da Valter, come se Giampi non fosse stato abbastanza, io aprirei una sottoscrizione e promuoverei la campagna : "Aiutiamo Nicla a non vendere le sue borse!"

venerdì 2 settembre 2011




Invito al party

leggevo le intercettazioni tra Tarantini e il nuovo personaggio entrato in scena, Valter Lavitola, il losco figuro, non proprio nuovo perché se ne parlò ai tempi della casa di Montecarlo. Giampi, La Casa di Montecarlo, Patrizia, Lele, Sabina l'ape regina, sembrano tutte puntate di un serial. Peccato che non se ne veda la fine. Sul sito della Gazzetta del Mezzogiorno sono state pubblicate anche le intercettazioni in cui Giampi si preoccupava che la moglie, Nicla, altra new entry del serial, fosse costretta a vendere le borse, pare che le 20.000 euro al mese estorte a Silvio non consentissero una vita dignitosa. La Borsa Cafona è uno degli accessori chiave del serial Silvio e le sue Troie, la borsa grande (e vuota, perché oltre al telefono e alla carta di credito, cosa ci può essere, un rossetto?) è come le labbra e il seno gonfio, il capello lungo piastratato, necessaria. Ero una fanatica delle borse una volta, quando me le compravano i miei genitori soprattutto e quando non avevano quei marchi così esibiti, ora quando vedo una borsa grande color pastello da portare rigorosamente sull'avambraccio (posa sco-mo-dis-si-ma), penso subito a alle papi girls. E so che non sono stata invitata al party.

giovedì 1 settembre 2011

andare

Dando per scontato che farò la cosa sbagliata, sono qui che mi chiedo se è meglio andare o restare, sempre meglio andare, lo so.




Un posto sicuro

Un posto in cui sentirsi al sicuro, non è quello che cerchiamo tutti e per tutto il tempo? Può essere sicuro un posto dove siamo bene in vista, oppure dove possiamo nasconderci, un posto che tanto sarà sempre un altro, il prossimo, da un' altra parte, in un' altra vita, forse. La casa con la staccionata, il cane e il gatto, l'appartamento a N.Y., la casa al mare, un posto dove sentirsi al sicuro anche se un posto sicuro non c'è.