martedì 21 agosto 2012

C'è la crisi: lamento libero.


Lo so che la questione è seria, non si tratta di percezione errata, il problema esiste, la crisi è reale, eppure i dialoghi tra le persone diventano ogni giorno più estenuanti e claustrofobici. Si parla solo di soldi. Di quanto costa questo e quello, di come fare per pagare meno quella cosa e quell’altra, di Imu, di assicurazioni e di mutui. Non è più crisi, è un pensiero ossessivo, è paura di vivere trasformata finalmente in qualcosa di concreto, condivisibile, socialmente accettato. E non risparmia nessuno, neppure chi proprio dovrebbe stare zitto, e sembra che tutti i pensionati abbiano dato sangue, reni e tutti gli organi quando lavoravano e tutti i commercianti non abbiano margini e lavorino per pagare le tasse, tutti i dipendenti siano sfruttati, derisi e, ovviamente, sottoutilizzati per meriti, capacità e competenze. Io non dico che non sia vero, potrebbe pure essere,  ma non si può lamentarsi sempre. E’ come se finalmente ogni frustrazione abbia trovato il suo sfogo condiviso. C’è la crisi;  lamento libero. Una cosa però mi colpisce (e sicuramente è causale e il risultato random poiché trattasi di un campione non rappresentativo); solo chi dovrebbe non si lamenta.

giovedì 16 agosto 2012

Occasioni perdute di felicità


Siccome l’anno inizia a settembre e non a gennaio, e si sa anche se si fa finta, questa volta mi porto avanti facendo una di quelle azioni da donna organizzata (cosa che per questa vita, tanto vale ammetterlo, non sarò mai) ovvero una lista di buoni propositi.
Dimagrire tre chili. Ma non sono sicura, ho un’età per cui mi cascherebbe la faccia e poi non è detto che dimagrisca dove vorrei, meglio un’aria di salute, quasi. Oppure dovrei consultare un chirurgo plastico per rimediare. No, vabbé, complicato, costoso e doloroso. Mi tengo i 3 chili.
Vado in palestra. Mmmmm. In palestra mi annoio, lo so che poi non ci vado. Faccio Yoga. Lo farei se non fosse che: fa subito carampana infelice. Preferisco esserlo senza la patente, ecco.
No davvero, una di quelle volte in cui ho avuto quel genere di cose che una volta si chiamavano esaurimenti nervosi, ho scoperto dopo vare ricerche serie e tentativi inutili di rialzarmi in piedi o almeno in ginocchio, che l’unica cosa che agisce fisiologicamente sull’umore e induce la felicità attraverso un’attivazione delle onde gamma, credo (ma potrei sbagliarmi sono passati anni e varie infelicità ma pure felicità, tiè) sono proprio la meditazione e lo yoga, vivendo all’epoca lontano da dio e dagli uomini e soprattutto con pochissima voglia di agire e sempre per il pregiudizio di cui sopra, non trovai un corso che facesse al caso mio e lasciai perdere. Ma mi è rimasto il dubbio che nel frattempo, tra tutti quei metodi adottati, quelle strategie inconcludenti, lo shopping compulsivo, e i corsi di ogni tipo e livello in cui, modestamente, spesso sapevo più del costosissimo insegnante, l’unica cosa che avrebbe equilibrato i raggi gamma (no, le onde gamma, mi sa) sarebbe stato proprio lo yoga e nel frattempo avrei un conto in banca decente e l’aria beata. 
Quindi rimedierò.
Poi dovrò smettere di fumare, ma l’ho fatto altre due volte quindi lo farò anche per la terza.
Poi dovrei riuscire a fare qualcosa che proprio non mi riesce più da tempo tranne quando sono altrove e ma non si può vivere viaggiando purtroppo, almeno non io.
Appassionarmi a qualcosa, profondamente, totalmente e provare a realizzarla. Se no, non si può proprio andare avanti. E no.

venerdì 3 agosto 2012

La valigia sul letto


La valigia non è pronta. La mia valigia non è mai pronta e poi riesco sempre a non portare le cose che mi servono, quindi, perché combattere? La temperatura che mi aspetta sarà terrificante come questa, la mia valigia sarà più leggera del solito. Il posto in cui vado sarà meno formale del posto in cui vivo, quindi potrò sfoggiare senza paura i miei abiti déchirées o anche solo impresentabili,  facendo finta di rispolverare la freackettona che c’è in me. Cose che mi servono: nessuna. Cose che non avrò e chi mi fanno stare in ansia: il wifi. Non so se ce la posso fare.
Nessun buon proposito per settembre, nessuno nessuno. Questo alleggerisce molto il peso delle vacanze. A settembre molto probabilmente non succederà nulla, non mi aspetta nessun esaltante progetto e la mia vita non cambierà. Suona benissimo. Non sono arrabbiata per questo, ma neppure contenta, non mi aspetto nulla di male e neppure di bene. Sarà la mia solita pasticciata vita. E’ bello avere certezze, ma ci si sente un po’ soli in questo rutilante mondo di vite fighissime, con vite sociali pazzesche e estati da sogno.  Approfittate delle vacanze per rilassarvi, voi e le vostre vite meravigliose; tanto non ci crede nessuno.