martedì 28 maggio 2013

La Grande Bellezza

Siccome ognuno ha detto la sua, non sia mai che non si sappia anche la mia sul film di Sorrentino e siccome questo non è un tweet, cercherò pure di argomentare. Più o meno. C'è una specie di altro film che gira, il film di chi ha visto il film di Sorrentino e non è metacinema, metacomunicazione metastatsi della cultura, metà bello e metà no;  è proprio un altro film. Io ho visto un film bello, gradevole fino a un certo punto, poi ho cominciato ad aspettare che finisse. Ho trovato inutile che spiegasse non una ma due e poi tre e quattro volte che il cardinale non aveva fede e si dilettasse di cucina, ho avuto l'impressione, spesso, che Sorrentino  si preoccupasse di non essere abbastanza chiaro. Ho trovato faticose le sue allegorie ( ah già,  Fellini...) che pure è impossibile non condividere. La mia sensazione è che abbia voluto esagerare e non capisco se sia fidato poco di sé o del suo pubblico, ma ha spiegato troppo e l'effetto è stato quello di chi spiega il senso della barzelletta. Perdi tutto il divertimento. Alla fine un film deve raccontare una storia, non la storia dell'Universo e quando si riesce a raccontare la storia dell'Universo raccontando una storia, non ci si sforza mai, avviene lievemente.

lunedì 27 maggio 2013

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Questa giornata è cominciata così. Ho letto la pubblicità di un college, americano o inglese, non lo so, però la pubblicità era in inglese. Diceva che avevo solo una vita e non potevo non centrare l’obiettivo o che lo dovevo centrare per forza oppure che dovevo raggiungere non so più cosa, non ricordo più bene, però mi ha rovinato la giornata e lo ricordo benissimo.


Io non devo iscrivermi a un college e neppure ho capito perché mi capitano sotto gli occhi pubblicità di corsi e master. Lo trovo deprimente. Per due ragioni, la prima è che il divertimento della formazione è tutto nel periodo della formazione e poi finisce il bello, e io lo so già e conosco l’inganno e la seconda è che non sono più da formare e questa è la vera ragione per cui lo trovo deprimente.


Siccome gli unici che hanno centrato l’obiettivo qui sono (forse ) Bono degli U2, Barak Obama e Sean Penn (poi ci penso bene e qualcun’altro in mente mi verrà…) decido di prendermela comoda. In attesa di un obiettivo da centrare, una qualsiasi cosa da raggiungere e si vedrà.

giovedì 2 maggio 2013

noioso come un utente di facebook


Non ne posso più di cause giuste e sbagliate. Di cinismo e disincanto, ma neppure di buoni sentimenti e di politicamente corretto. Non reggo più gli indignati ma sopporto poco anche i costruttivi. Chi acquisisce meriti e crediti sulle battaglie buone.
E’ diventato impossibile sottrarsi dal conformismo, o arrabbiati oppure impegnati. Oppure arrabbiati e impegnati.  Le donne impegnate si devono ricordare ogni mattina di impegnarsi contra la violenza sulle donne o non sono abbastanza impegnate.
Così furbastre operazioni editoriali diventato  operazioni della mai abbastanza sottovalutata,  società civile. L’alternativa non può essere la società incivile, dico io. L’alternativa, ma vera, non esiste? Le avete finite tutte?
Elio chiude il concerto sputtanando il concerto e tutti a dire oh che bravo, ma magari doveva farlo dieci anni fa, per dire qualcosa di nuovo, dico. Elio è bravo, per carità, proprio io devo infrangere l’ultimo tabù?
Leggo stupidaggini di Zaia contro il ministro Kyenge. Leggo intellettuali politicamente corretti che si indignano. Eh, ma non lo sapevamo chi erano i leghisti e come mai ce li siamo tenuti e ce li teniamo ancora, e soprattutto, volete che con non lo sappia il ministro Kyenge?
Forse sono le mie letture ad essere sbagliate, i miei contatti di facebook ad essere noiosi, i miei riferimenti a non essere riferibili. Una noia mortale. Nessuno che abbia un pensiero originale. Un punto di vista che non sia o cinico o corretto, semplicemente il proprio. Forse sono satura di social network.