martedì 29 ottobre 2013

La regola dei numeri


Una volta ho letto che ci sono passaggi fondamentali nella vita di ciascuno e che si compiono a un numero preciso di anni, che però non ricordo, almeno non tutti. Che cialtrona, lo so. Comunque ricordo che si parlava anche del quarantunesimo anno e del quarantanovesimo anno come anni in cui i nodi si sciolgono oppure si perde l’ultima occasione per ricongiungersi all’universo e riconnettersi con la ragione per cui si è sulla terra, una specie di passaggio karmico durante il quale, se hai lavorato bene raccogli i frutti. Ora, lo so che questo discorso fa un po’ venire i brividi e che è una cosa a metà tra Coelho e il calendario di Frate Indovino, però se ci pensate bene c’è un sacco di gente che a 49 anni si ammala o che entra in una fase depressiva (l’età, si dirà…) da cui spesso non esce mai del tutto. Di contro, e questo lo ricordo benissimo, ho letto che l’anno più triste è, in media ovviamente, il quarantaseiesimo anno, la ragione non è difficile da comprendere, tra i quaranta e i cinquanta si fanno i bilanci e soprattutto si prende atto che molte cose che non sono successe, difficilmente accadranno, resta il fatto che se accogli con serenità la tua vita per quel che è, il peggio è alle spalle anche se la sensazione è che alle spalle sia il meglio. Mi rendo conto di aver scritto una serie di cose confuse e forse anche un po’ stupide, però non del tutto, devo solo metterle meglio a fuoco. A me  capita di avere  la sensazione che in alcuni periodi ci siano come degli allineamenti, persone con cui il discorso non è concluso che improvvisamente riappaiono, questioni date per perse che improvvisamente si risolvono nel migliore dei modi, così come ci sono periodi che non riesci a far andare nel verso giusto davvero niente. Abbiamo tutti la sensazione di essere come sotto un incantesimo. Io non credo di credere negli astri,  neppure in dio, ma un disegno più grande, una saggezza nelle cose,  ogni tanto la intravedo.

domenica 27 ottobre 2013

Torna L'Oroscopo della Susi, l'unico Oroscopo garantito (settimana dal 28 ottobre al 4 novembre 2013)



 
Ariete
La settimana sarà più cupa del solito, non è per via dell’ora solare, sarete più spaesati di sempre e anche se non vi mancheranno occasioni per incolpare questo o a quello per la vostra mancanza di fortuna, non fatevi illusioni, siete gente poco accorta e anche un tantino snob. Il più delle volte la sfortuna è di chi vi incontra, piano piano lo capirà e vi eviterà.

Toro
L’estate vi ha lasciato quel sapore di paradiso perduto e ancora non riuscite a farvene una ragione, siete i soliti illusi, il paradiso lo avete perduto da tempo, per la verità pochi tra di voi  hanno davvero assaporato attimi di paradiso e tra quei pochi attimi, si sono messi di mezzo gli anni e la caduta verticale dei neuroni, per cui, neppure potete ricordarli.

Gemelli
Anche questa settimana il refrain sarà per voi “ce l’hanno tutti con me”, quindi vi aspetterete che io vi dica che non è vero, che è solo una sensazione e forse per taluni, pochi casi, addirittura paranoia, voglio rassicurarvi, nessuna sindrome della piccola fiammiferaia per voi, avete ragione, la gente tende a evitarvi, fatevi delle domande e datevi delle risposte.

Cancro
Per voi si prevede una settimana tipica; poche soddisfazioni, nessuna gratificazione, sesso neanche a parlarne e siccome siete i lagnosi che tutti conosciamo, è probabile che il vostro compagno/compagna tenti di farvi credere che vi ha chiusi a chiave in casa perché era distratto. La verità è che spera vi buttiate dalla finestra.

Leone
I nativi del vostro segno, come è noto a tutti quelli che vi conoscono e sanno di che segno siete, non brillano mai per lucidità e buon senso, tendete a consideravi belli e questo vi porta anche a sforzarvi poco, la notizia è che non siete più neanche belli, gli anni passano, inesorabili e crudeli, soprattutto  con voi.

Vergine
Neppure le lezioni più dure vi hanno fatto apprendere una sacrosanta verità; non potete avere il controllo di tutto, non potete supervisionare tutto, non potete aggiustare tutto, ma non perché siete esseri umani, semplicemente nessuno si fida di voi e a nessuno interessa il vostro parere su tutto, neanche al cane, mi ha detto di dirvelo.

Bilancia
Vorremmo dirvi che per voi il peggio è passato e che la congiuntura astrale si mette a sorridervi, invece dovete sapere che le cose peggioreranno, vi sembrerà di puzzare perché non capirete come mai al vostro cospetto se la squaglieranno tutti, la verità è che non vi sopportano e il fatto che puzziate, è solo un’aggravante.

Scorpione
Per voi si apre una settimana completamente diversa da come la aspettate, cercherete affetto e comprensione e nessuno ve ne darà, cercherete braccia calde e conforto ma riceverete docce gelate, chiederete e non vi sarà dato, questa sarà la sensazione, ma la realtà è che avrete quello che meritate. Come sempre. Siete cattivi e non scordatelo mai.

Sagittario
Il vostro buon umore ha smesso da tempo di avere una buona ragione per esistere per voi, il problema è che se ne sono accorti tutti che fingete, e anche se non se ne fossero accorti, da tempo si chiedono che ragioni mai potreste avere per essere di buon umore. Hanno ragione loro, eh!

Capricorno
La vostra capacità di negare l’evidenza, è una leggenda che attraversa ormai il vostro luogo di lavoro, la vostra famiglia e anche il supermercato dove andate a fare la spesa, raccontate la vostra vita come se a qualcuno interessasse e continuate a non rendervi conto che non interessate a nessuno. Non sforzatevi di rendervi interessanti, trattasi di una missione impossibile

Aquario
Nessuno meglio di voi sa quanto sia vano cercare di far girare l’universo secondo i vostri desideri, le cose in         questa settimana non cambieranno, però saranno ascoltate le preghiere di chi vi detesta e nulla potrebbe andare     peggio per voi, in compenso i vostri nemici capiranno che accanirsi contro di voi è come sparare su Bambi per aiutarlo a superare la perdita della madre.

Pesci
Ecco un segno per il quale non ci spiace essere sinceri, i piagnoni dell’oroscopo, i lamentosi del pianeta e frignoni del globo terracqueo, chissà quale congiuntura astrale dovremo attendere perché anche voi capiate che le cose per voi non potranno andare mai bene perché tutta quella tristezza, è opera vostra, anche questa settimana.

venerdì 25 ottobre 2013

Bridget Jones 3


Sto leggendo Bridget Jones 3, Mad About the Boy,  per ragioni che posso spiegare facilmente; perché sono affezionata al personaggio, perché il primo libro mi ha divertita avendolo letto in una anno di disperazione profonda,  e perché mi  ha divertito anche il secondo, perché i film che hanno dato a Bridget la faccia di Renée Zelwegger sono stati dei film leggeri ( c'è qualcosa di male?) ma divertenti e perché non ho nulla contro le operazioni commerciali, quando sono ben fatte. Del resto il mercato italiano cerca di fare operazioni commerciali con la depressione da anni, non è che siccome la sinossi è: “Una donna depressa ricomincia a vivere e trova il senso della vita”, allora l’operazione diventa automaticamente profonda e culturale, è sempre commerciale, solo meno riuscita.
Insomma questa Bridget Jones è la meno a fuoco rispetto alle due precedenti, forse, ma qui e lì il libro è disseminato di intuizioni fulminanti che fanno dell’autrice, una brava autrice e i suoi detrattori non  mi convinceranno mai del contrario. Che poi venda milioni di copie, sappia che ormai non si deve neppure sforzare tanto e adatti le sue storie ai film che, sicuramente, saranno tratti dai suoi libri, beh, beata lei.

giovedì 24 ottobre 2013

E ci rubano anche i bambini

La vicenda della bambina sottratta alla famiglia Rom dalle autorità greche perché accertato che non fosse figlia  naturale della coppia con cui conviveva, puzzava dall'inizio e non fa che appesantire la già pesante aria di caccia alle streghe di questa civilissima Europa. La bambina pare non sia stata rapita, come i media e gli inquirenti hanno fatto intendere, senza neanche troppi complimenti, ma affidata loro da una coppia di amici. E' vero che a tutti noi benpensanti fa venire la pelle d'oca il pensiero della vita dei bambini nei campi Rom, ma fa venire anche la pelle d'oca questa nuova ventata di nazismo che si sta spargendo nelle nostre civilissime redazioni europeee. Vorrei anche aggiungere che mi è capitato spesso nella mia infanzia, di sapere di bambini affidati a parenti, amici, vicino di casa più abbienti, come se fosse una cosa normale.  Non lo era, eppure nessuno si scandalizzava. Sopportiamo tutto, abbiamo sensi di colpa nei confronti di tutti. Purché non siano Rom. Loro rubano i bambini, si sa.

Mon bébé

(...)La mia allieva aveva l’intelligenza di un pesce rosso. Ma doveva per forza fare le sue ore di formazione, che in Francia sono un obbligo e avevano mandato me. Io mi sforzavo di rendere le cose facili e interessanti, ma la sua soglia di attenzione non superava mai i 20 secondi. Era sfiancante. Da un certo punto di vista poteva essere pure riposante perché non si andava mai oltre i primi dieci minuti di lezione, ormai da giorni. M.me Ouzillou era nata a Parigi ma la sua famiglia veniva dall’Alsazia e non saprei dire se lei era l’unica stupida della famiglia o fosse una tara genetica. Certo è che non ho mai avuto un’allieva più stupida, così facevo lunghe pause e me ne andavo nel negozio che vendeva bigiotteria da assemblare, una nuova mania che faceva sentire tutti fantasiosi e creativi i cui risultati spesso non erano  lontanamente paragonabili neppure alla bigiotteria cinese che ci tiravano dietro a pacchi e che costava molto, ma molto meno. Io andavo da Matière Première e compravo ciondoli, catene, colle, pinze di cui ora ho dimenticato pure il nascondiglio. Ma in quel momento partecipavo al delirio. Poi tornavo da M.me Ouzillou che preferiva parlarmi di suo figlio, trentenne, con il quale conviveva, ma che ogni giorno immancabilmente all’ora di pranzo sentiva al telefono, per dirsi cose come: “mon bébé, bisou bisou e, alla fine, ciao ciao!”, diceva di essere  come una madre italiana. Quindi io non ero abbastanza madre o abbastanza italiana, perché non sentivo mio figlio tutti i giorni. (...)

mercoledì 23 ottobre 2013

a sud di un altro nord


La notizia del ragazzo lecchese ucciso nel Kent, a botte, è una di quelle notizie per le quali vorresti una spiegazione, una spiegazione consolatoria, possibilmente. Ho letto che le persone fermate non sono inglesi, che forse c’è un solo inglese, che probabilmente è un fatto di cronaca che ha a che vedere con balordi, che forse un vero movente non c'è,  addirittura uno scambio di persona e  mi è sembrato di capire che la polizia inglese stia trattando la vicenda in modo diverso da come la dipingono i giornali italiani. Forse è troppo presto per sapere cosa sia davvero successo, ammesso che riusciremo mai a saperlo. Però impressiona lo stesso sapere di un ragazzo che in meno di una settimana raggiunge Londra, cerca lavoro, una lavoro qualsiasi, per sopravvivere, e poi muore. Ammazzato. Scopriamo dai titoli che prima di aggredirlo hanno urlato: ”Italiani di merda, venite qui a rubarci il lavoro”. Chissà se è vero, sui giornali inglesi non c’è traccia di questa versione, però il pensiero va subito agli idioti che dal megafono televisivo urlano ogni giorno offese del genere, senza essere balordi, magari da europarlamentari;  chissà Salvini come l’avrà preso il fatto di scoprirsi, oggi 23 ottobre, nordafricano di qualcun altro.

martedì 22 ottobre 2013

quanta pubblicità molest(i)a


Prima Lapo Elkann che si ricorda di essere stato molestato in un collegio di gesuiti, smentito dai gesuiti che negano sia mai  stato loro ospite, poi la Cucinotta che si ricorda (sono passati trentacinque anni?) di aver subito un tentativo di stupro a Parigi quando di anni ne aveva 20 e del poliziotto stupido che le disse che era troppo provocante; una strana analogia di storie vecchie che non possono essere smentite da nessuno (va bene, il povero Elkan  in verità è pure stato smentito, quantomeno sul luogo in cui sarebbero avvenute le molestie…). Siccome sono cose serie, sarebbe meglio farne un serio uso, senza tirarle fuori per far parlare qualche giorno di sé. Senza tirarle fuori per strappare un titolo, mi spiace per la Cucinotta se non riesce a trovare altro modo per far parlare di sé. Io potrei pure crederle, ma proprio non credo che improvvisamente sia diventata  paladina delle donne vilipese e offese. E Mica è colpa nostra se dopo il postino non ha fatto niente altro e se pure con la partecipazione a 007 è morta prima dei titoli di testa.