martedì 4 ottobre 2011

'A l'ancienne

I Parigini bobos, quarantenni per lo più, hanno 4 fissazioni; la caraffa Brita, il bollitore elettrico Rowenta e la poubelle grande, grandissima (anche 50 litri) possibilmente di un design hi tech, sicuramente da esibire al centro della cucina


e poi il cibo biologico.
Loro vedono il marchio bio e non capiscono più niente, comprano. Ora c'è un nuovo genere di boutique che fa affari d'oro, sono quelle che vendono olio alla spina, ehm non credo si dica "alla spina" per l'olio, ma comunque...Questi oli hanno i nomi più fantasiosi, nello stesso spazio si trova sale di ogni tipo (da non credere che ci siano tanti tipi di sale al mondo, infatti non ci credo, sale rosa, alla violetta e dei mari Cheneppureimmagini e anche spezie alla moda. Perché ci sono anche le spezie alla moda, eh!)
Effettivamente si tratta di negozi suggestivi, tutti costruiti intorno al concetto dell'antico e del bel mondo bucolico di cui i parigini, evidentemente, sentono un gran bisogno e una grande nostalgia. A pensarci bene questo tipo di negozi, hanno lo stesso registro seduttivo di certi film; le petit Nicolas, il favoloso mondo di Amelie, la nostalgia per il piccolo mondo perduto (che mai nessuno ha visto e davvero conosciuto). Scrivono sulle lavagnette "à l'ancienne" e vendono il nulla, che costa carissimo.

lunedì 3 ottobre 2011

riflessioni della domenica

Oggi passando per rue Guy Nonmiricordopiucché, mi è venuta in mente la mia insegnate di francese delle medie, a ciascuno allievo proponeva una traduzione del nome proprio. Così ricordo uno Stefano che durante le ore di francese veniva chiamato Etienne e un Vito che veniva chiamato Guy, ma la cosa incredibile è che lei non proponeva alternative ai nostri nomi, lei ce li spacciava per traduzioni, un'insegnante dadaista si direbbe. Una delinquente capisco ora. A parte il fatto che esiste Stéphan, ma voi ve lo immaginate il povero Stefano che per tutta la vita ha creduto che il suo nome avesse un omologo in francese e che fosse Etienne? E il povero Vito? Passando poi davanti al Licée Montaigne, mi è venuto in mente il professore di ginnasio che, ne sono certa come se lo sentissi ora, pronunciava Michel de Montaigne, Miscell de Montegn. Viva la squola, no?

domenica 2 ottobre 2011






sabato 1 ottobre 2011

A Parigi c'è un caldo grasso di cui tutti sembrano sorpresi, ci sono circa trenta gradi nelle ore in cui c'è il sole e in effetti il clima è questo da quasi 10 giorni, i parigini quando c'è il sole sono di buon umore. Io non ho vestiti leggeri esattamente come a giugno non avevo vestiti pesanti, va bene tanto non durerà a lungo. Credo che quella che sta per cominciare sarà la nuit blanche più temperata che si ricordi. Con le finestre aperte è come vivere tutti insieme, ascolto la musica dei miei vicini e il pianto dei bambini, stamattina sono stata svegliata da una matta che strillava con la radio "Parrrroleee parrrrole parrrrrroleeee".
A questo punto avrei dovuto pubblicare la foto più bella che ho scattato in vita mia invece l'ho cancellata, sì l'ho proprio cancellata, non ne voglio parlare perché quando ci ripenso mi sento il cuore che fa crac e ancora non mi riprendo.

Sono stata con Ale all'avant première della creazione dei profumi di Neela Vermeire, una sua amica che viene dall'India, simpatica, molto alla mano e anche gli altri ospiti erano davvero gentili, parlavano parlavano, n'importe quoi, loro parlavano e sorridevano. Il luogo in cui siamo state accolte era magnifico, in rue des Martyres, anzi, provo a farvelo vedere ma le foto sono in controluce e la foto perfetta vi ho già detto che fine ha fatto. Grrrrrr



Ho anche spoperto le bacche di cardamomo (credo siano bacche) di cui mi sono riempita le tasche e dalle quali ho già sviluppato una certa dipendenza.