sabato 24 dicembre 2011

caro Gesù,

fai sparire dalla mia vista i telegiornali, le trasmissioni di approfondimento politico e quelle di cucina, lasciami sola con le mie serie tv preferite, tanto lo so che non c'è nulla da fare, il default è lì che ci aspetta e nessuno ci darà mai un lavoro.
Aiutami a ignorare l'agressività che trabocca da ogni finestrino di ciascun automobilista, dal mio prossimo e speriamo ultimo che ritiene di sapere sempre di più, meglio e ancora meglio di me e di tutti noi messi insieme.
Dammi la forza di godere di quello che ho così anche per quest'anno farò in modo che non ci siano feriti alla tavola del Natale (un pensiero a Jacopo che ha tagliato la corda e non si è ripresentato neppure per le feste natilizie, lui sì che ha capito tutto...), 
Fa' che mi venga l'idea geniale, quella risolutiva, che mi sistema insomma o almeno fa' che ci creda almeno per oggi. Proteggi tutti ma proprio tuttti, tu sai chi,  proteggili, ma non troppo, ecco.
Aiutami a invecchiare bene e per bene intendo non troppo in fretta e che cazzo.
Sostienimi quando ti sembra che stia sbagliando, fallo comunque, che ti costa?
Cerca di essere lì quando tutto questo finirà e non avremo più nemmeno l'energia elettrica per scriverti letterine 2.0 e poi ti volevo dire grazie: questo è stato uno degli anni più belli della mia vita, mi accontento di poco o ho avuto anni di merda?
Non ti rispondo.









martedì 4 ottobre 2011

'A l'ancienne

I Parigini bobos, quarantenni per lo più, hanno 4 fissazioni; la caraffa Brita, il bollitore elettrico Rowenta e la poubelle grande, grandissima (anche 50 litri) possibilmente di un design hi tech, sicuramente da esibire al centro della cucina


e poi il cibo biologico.
Loro vedono il marchio bio e non capiscono più niente, comprano. Ora c'è un nuovo genere di boutique che fa affari d'oro, sono quelle che vendono olio alla spina, ehm non credo si dica "alla spina" per l'olio, ma comunque...Questi oli hanno i nomi più fantasiosi, nello stesso spazio si trova sale di ogni tipo (da non credere che ci siano tanti tipi di sale al mondo, infatti non ci credo, sale rosa, alla violetta e dei mari Cheneppureimmagini e anche spezie alla moda. Perché ci sono anche le spezie alla moda, eh!)
Effettivamente si tratta di negozi suggestivi, tutti costruiti intorno al concetto dell'antico e del bel mondo bucolico di cui i parigini, evidentemente, sentono un gran bisogno e una grande nostalgia. A pensarci bene questo tipo di negozi, hanno lo stesso registro seduttivo di certi film; le petit Nicolas, il favoloso mondo di Amelie, la nostalgia per il piccolo mondo perduto (che mai nessuno ha visto e davvero conosciuto). Scrivono sulle lavagnette "à l'ancienne" e vendono il nulla, che costa carissimo.

lunedì 3 ottobre 2011

riflessioni della domenica

Oggi passando per rue Guy Nonmiricordopiucché, mi è venuta in mente la mia insegnate di francese delle medie, a ciascuno allievo proponeva una traduzione del nome proprio. Così ricordo uno Stefano che durante le ore di francese veniva chiamato Etienne e un Vito che veniva chiamato Guy, ma la cosa incredibile è che lei non proponeva alternative ai nostri nomi, lei ce li spacciava per traduzioni, un'insegnante dadaista si direbbe. Una delinquente capisco ora. A parte il fatto che esiste Stéphan, ma voi ve lo immaginate il povero Stefano che per tutta la vita ha creduto che il suo nome avesse un omologo in francese e che fosse Etienne? E il povero Vito? Passando poi davanti al Licée Montaigne, mi è venuto in mente il professore di ginnasio che, ne sono certa come se lo sentissi ora, pronunciava Michel de Montaigne, Miscell de Montegn. Viva la squola, no?

domenica 2 ottobre 2011






sabato 1 ottobre 2011

A Parigi c'è un caldo grasso di cui tutti sembrano sorpresi, ci sono circa trenta gradi nelle ore in cui c'è il sole e in effetti il clima è questo da quasi 10 giorni, i parigini quando c'è il sole sono di buon umore. Io non ho vestiti leggeri esattamente come a giugno non avevo vestiti pesanti, va bene tanto non durerà a lungo. Credo che quella che sta per cominciare sarà la nuit blanche più temperata che si ricordi. Con le finestre aperte è come vivere tutti insieme, ascolto la musica dei miei vicini e il pianto dei bambini, stamattina sono stata svegliata da una matta che strillava con la radio "Parrrroleee parrrrole parrrrrroleeee".
A questo punto avrei dovuto pubblicare la foto più bella che ho scattato in vita mia invece l'ho cancellata, sì l'ho proprio cancellata, non ne voglio parlare perché quando ci ripenso mi sento il cuore che fa crac e ancora non mi riprendo.

Sono stata con Ale all'avant première della creazione dei profumi di Neela Vermeire, una sua amica che viene dall'India, simpatica, molto alla mano e anche gli altri ospiti erano davvero gentili, parlavano parlavano, n'importe quoi, loro parlavano e sorridevano. Il luogo in cui siamo state accolte era magnifico, in rue des Martyres, anzi, provo a farvelo vedere ma le foto sono in controluce e la foto perfetta vi ho già detto che fine ha fatto. Grrrrrr



Ho anche spoperto le bacche di cardamomo (credo siano bacche) di cui mi sono riempita le tasche e dalle quali ho già sviluppato una certa dipendenza.

mercoledì 28 settembre 2011

Andata e ritorno

Uscendo da casa stamane

ho incontrato due poliziotte incazzate come pantere

con un tipo che aveva lasciato l'auto in divieto di sosta e non vi dico come si è fatto piccolo il tipo e come lo guardavano male loro e insieme a loro tutti quelli che ci giravamo intorno, esagerati.

Sono andata a fare le mie courses e ho incrociato questo marché

e anche queste belle signore

Poi quando era ora ora di tornare mi sono infilata nella prima stazione metro perché ero troppo stanca per tornare a piedi

martedì 27 settembre 2011

Sabi, basta così.

Sono andata a vedere gli affreschi di Delacroix al Saint Suplice, ci ha messo sei anni per farli, nel frattempo è possibile che abbia fatto anche altre cose, mi chiedevo però se sarebbe ancora plausibile per un qualsiasi, non dico pittore, ma artigiano, vivere per sei anni mentre dipinge un affresco. A carico di chi? (mi devo ricordare di evitare le domande retoriche quando scrivo... che schifezza di periodo.)
Ho anche visto la polizia che chiedeva i documenti a un clochard che dormiva nel suo sacco a pelo, davanti a una épicerie molto raffinata, sicuramente i poliziotti saranno stati allertati dai proprietari, non sono spettacoli che stuzzicano l'appetito e aprono lo stomaco e che cazzo.
Poi tornando a casa, ho letto le dichiarazioni di Sabina l'ape regina Began a Vanity Fair (anticipazioni del corriere punto it) e mi chiedo se parla di sua iniziativa o è teleguidata e soprattutto se dobbiamo pure commuoverci quando ci racconta di quella notte in cui il premier la ipnotizzò con il suo charme. Se io potessi le direi di non insistere, tanto le crediamo tutti.
Madonnina quanto era triste.

e anche arrabbiata, ma così triste e arrabbiata
che non ho avuto il coraggio di avvicinarmi per riprenderla meglio.

lunedì 26 settembre 2011

Food Bloggers

come la mia amica blogger Gattasorniona ha sottolineato qui, sono quella che si potrebbe definire una blogger storica, nel senso che con nick e blog di argomento diverso, bazzico la rete da tempo, tanto tempo. Tempo in cui la rete è cambiata e non ci sono più i blogger di una volta signora mia. Ora ci sono i social network ma soprattutto ora ci sono le mamme bloggers (ce ne'erano pure prima in realtà) e i blog che si occupano di cucina. Che suppongo facciano il paio con le trasmissioni di cucina di cui è infestata la televisione italiana. Insomma una quantità enorme di gente disperata che cerca di svoltare o, almeno, di distrarsi. Io non ho proprio nulla contro i food bloggers e ci mancherebbe pure, però davvero vorrei sapere come funziona che poi a un certo punto svolti, e soprattutto come fai a svoltare facendo una cosa che fanno tutti? Attendo risposte. SERIE
p.s.: Per svoltare, non intendo diventare famosi, bensì guadagnare dei soldi...

sabato 24 settembre 2011

Passages

Entre Faubourg Saint Denis et Boulevard de Strasbourg è un susseguirsi di passages, du Prado, de L'industrie, du Reilhac, Petites Ecuries e poi ancora e ancora fino a rue Reamur, al Passage du Cerf Vert, per cui una deroga al decimo la posso fare, ma solo in cambio del secondo arrondissement, ma forse neanche. Davanti ai negozi di coiffeur nella strada in cui abito, ci sono ragazzi africani che cercano di portare clienti nei negozi di parrucchiere africani, fermano solo le africane, se proprio non riescono a rimediare clienti, ripiegano sulle bianche, In rue Saint Denis c'è un giro di battone che potrebbero essere le trisavole delle papi girl e così capisci che c'è tempo per tutto...Il passage più curioso tra quelli vicino a casa mia

è quello degli indiani, solo cucina e prodotti indiani e pakistani, come abbiano fatto a istallarsi tutti lì senza spazio per nessun altro, sarebbe bello da capire.

venerdì 23 settembre 2011

signorine da galleria

pomeriggio in giro per gallerie con Ale. Prima galleria. Din don. Avanti. Porta aperta su un appartamento con vista. Grande, enorme, immacolato e la prima cosa che vorresti chiedere è: "Scusi, lei, signorina sgallettata, a chi ha mandato il curriculum per lavorare in un posto così figo e per non fare, diciamocelo, praticamente niente?"

mercoledì 21 settembre 2011

shopping parigino

Per capire dove di preciso sta andando l'Europa, basta farsi un giretto in un grande magazzino parigino; Lafayette, per dire solo il più frequentato dai turisti. Lo scenario è questo: commesse giapponesi, un tempo erano loro a fare shopping; ora la commessa di moda è asiatica ma per lo più giapponese. File di cinesi davanti alle griffes in attesa di accapararsi la borsa dei sogni, non si ricordano mai che sono le stesse borse prodotte sotto casa loro... shopping di signore arabe, raramente sole e sempre tra donne e di donne russe, giovani non necessariamente carine, però accompagnate da uomini, anziani purtoppo per loro, poi qualche signora della provincia italiana arrivata con un volo low cost per un viaggio da raccontare alle amiche del burraco.

venerdì 9 settembre 2011






Nicla è il nome della moglie di Tarantini, è un nome molto diffuso a Bari e vi sfido a trovare un'altra Nicla che non sia barese o di origini baresi. Troverete Nicolette e Nicole, Nicla è un nome tipico barese, come Fara, esistono altre Fara in italia? (A parte le Farah di origini magrebine.) La ragione esatta non la conosco, di sicuro a Bari c'è una chiesa dedicata a Santa Fara e San Nicola è il patrono di Bari, ma perché il femminile di Nicola sia diventato Nicla, per me è un mistero...grande quanto l'ascesa e la caduta di Giampi e Nicla.
La Nicla merita un capito a parte nel serial, altro che la povera D'Addario, ha dichiarato che con Lavitola è stato un momento di debolezza. Che per lei l'amore è un'altra cosa. E saranno le famose cene eleganti a spiegare cosa è l'amore. Povera Nicla, illusa pure da Valter, come se Giampi non fosse stato abbastanza, io aprirei una sottoscrizione e promuoverei la campagna : "Aiutiamo Nicla a non vendere le sue borse!"

venerdì 2 settembre 2011




Invito al party

leggevo le intercettazioni tra Tarantini e il nuovo personaggio entrato in scena, Valter Lavitola, il losco figuro, non proprio nuovo perché se ne parlò ai tempi della casa di Montecarlo. Giampi, La Casa di Montecarlo, Patrizia, Lele, Sabina l'ape regina, sembrano tutte puntate di un serial. Peccato che non se ne veda la fine. Sul sito della Gazzetta del Mezzogiorno sono state pubblicate anche le intercettazioni in cui Giampi si preoccupava che la moglie, Nicla, altra new entry del serial, fosse costretta a vendere le borse, pare che le 20.000 euro al mese estorte a Silvio non consentissero una vita dignitosa. La Borsa Cafona è uno degli accessori chiave del serial Silvio e le sue Troie, la borsa grande (e vuota, perché oltre al telefono e alla carta di credito, cosa ci può essere, un rossetto?) è come le labbra e il seno gonfio, il capello lungo piastratato, necessaria. Ero una fanatica delle borse una volta, quando me le compravano i miei genitori soprattutto e quando non avevano quei marchi così esibiti, ora quando vedo una borsa grande color pastello da portare rigorosamente sull'avambraccio (posa sco-mo-dis-si-ma), penso subito a alle papi girls. E so che non sono stata invitata al party.

giovedì 1 settembre 2011

andare

Dando per scontato che farò la cosa sbagliata, sono qui che mi chiedo se è meglio andare o restare, sempre meglio andare, lo so.




Un posto sicuro

Un posto in cui sentirsi al sicuro, non è quello che cerchiamo tutti e per tutto il tempo? Può essere sicuro un posto dove siamo bene in vista, oppure dove possiamo nasconderci, un posto che tanto sarà sempre un altro, il prossimo, da un' altra parte, in un' altra vita, forse. La casa con la staccionata, il cane e il gatto, l'appartamento a N.Y., la casa al mare, un posto dove sentirsi al sicuro anche se un posto sicuro non c'è.

mercoledì 31 agosto 2011

Non mollare

Tra le tante espressioni che non vogliono dire nulla ce n'è una che odio particolarmente, è: "Non mollare", intanto viene usata da gente che di quello che stai passando tu normalmente se ne fotte e fin qui tutto normale, sono davvero poche le persone a cui fotte qualcosa di noi, poi viene usata per deresponsabilizzarsi, è un modo per dire: guarda che se non ce la fai è solo perché non insisti, io te lo dico, sappi che dipende da te. Naturalmente non è vero, sono davvero poche le cose che dipendono dalla nostra volontà e comunque è molto più facile dire "non mollare" che dare un aiuto concreto, inoltre spesso mollare è la scelta più intelligente. Ma i consigli non vengono mai dalle persone intellingenti, per cui insistete e non mollate, intelligentoni.

martedì 30 agosto 2011

Un avvocato così

Qualche settimana fa (avevo cominciato da poco a vedere Breaking Bad) discutevo con mio figlio sull'opportunità di chiamare i suoi zii a proposito di una questione in cui lui si trova ad essere debitore in seguito a una eredità per la verità mai ricevuta, una classica rogna e per risolverla non è escluso che dovrà (dovrò) pagare, il tipo di situazione in cui ti dici: ecco, oltre il danno, la beffa. Alla fine visto che lui non aveva nessuna intenzione di chiamarli e io mi sono pure un po' scocciata di essere trattata come quella che accampa pretese sul patrimonio sudato (ma quando mai...) di famiglia della minchia, siamo giunti alla conlusione che l'unica maniera per risolvere la faccenda un volta per tutte è fare una bella denuncia. La vicenda è più squallida che complicata per cui non sprechiamo tempo.
Su una cosa ci siamo intesi però, vogliamo un avvocato così.

venerdì 26 agosto 2011

Jesse in macelleria

ho visto Aphex Twin e fin qui quasi tutto normale. Ho visto molti ragazzi vomitare, alcuni mi hanno chiesto dei fazzolettini, altri delle gomme da masticare, altri anche solo di fare attenzione al fidanzato/a perchè, sa, signora mia, ha bevuto...in realtà circolava metanfetamina come se piovesse, ha l'aspetto di un innocuo tè freddo, mi hanno spiegato. Ma insomma, se vai a un concerto di musica elettronica che finisce alle 4 di mattina, lo metti pure in conto di incontrare gente un po' strana, diciamo, le cose si complicano se vai nella migliore macelleria che conosci e vedi entrare un tipo che è sputato Jesse di Breaking Bad che entra con il biglietto in una mano nel momento esatto in cui tocca a lui (aveva colcolato il tempo ed era andato a fare un giretto evidentemente) e noti che nell'altra mano ha un pacchetto di sigarette scontornato perché gli deve essere servito come filtro per le sue canne, che chiede dell'agnello da fare arrosto e poi quando il macellaio gli dice: "guarda, te ne do uno proprio buono", lui come se fosse mia nonna che non la fregava nessuno, dice: "Quale parte mi dai?", e spiega pure al macellaio esattamente quale parte vuole e quale tagliare... Beh, si resta ammirati da gente così preparata in macelleria. Io moltissimo almeno. Ancora di più se il tizio ha l'aria (non solo l'aria, barcollava e aveva anche lui una bottiglietta in tasca ma non ho potuto verificare se si trattasse di "tè"...) del tossico. Ha pure chiesto: "Cortesemente. mi daresti un po' del preparato che avete voi per condire la carne durante la cottura alla brace?". Tsè, vi rendete conto che classe? Io neppure lo sapevo che si potessero chiedere certe cose in macelleria. (nella foto: la vetrina della macelleria in questione, è una vetrina per questo la foto è piena di rifessi)

lunedì 22 agosto 2011

E ci rubano pure gli uomini

Guardavo le foto di Rita Rusic a Miami, bella tonica anche se non è più una bimba, lei mi è sempre stata descritta da chi l'ha incontrata come una bellona, per non essere volgare..., confrontavo le sue foto con quelle della sempre vestita in spiaggia Daniela Santanché, l'associazione è stata facile, credo che la Rusic le abbia scippato il marito, una cosa del genere, mi pare pure che non stiano più insieme adesso però (guardate che per sapere queste cose non c'è bisogno di Novella 2000, inutile che storciate il naso, bastano i quotidiani online). Ma il punto a cui volevo arrivare è che mi è venuto in mente di non aver mai sentito la Santanché dire: "Queste immigrate vengono qui e ci rubano pure gli uomini." Strano no?

Poi ho guardato la foto che ci propinano ogni estate, quella del cadavere in spiaggia tra i bagnanti indifferenti, al che che verrebbe da chiedersi, se l'hanno scorso erano indifferenti, perché quest'anno dovrebbe essere diverso? E soprattutto, chi ha scattato la foto invece, aveva il cuore infranto? E' che la foto col morto in spiaggia si vede che spacca.

Io invece sono andata di nuovo in quel luogo di mare ameno, quello fotografato un post fa, a dimostrazione che nessun luogo è un'isola e che le bandiere blu le regalano, c'era una fascia di melma marrrone lungo tutta la spiaggia che sembrava proprio quello che state pensando, che di fatto impediva di bagnarsi, per cui è stato come essere agli arresti domiciliari balneari.

sabato 20 agosto 2011

Altri lidi

Poi ci sono spiagge dove ti sembra di essere in vacanza, naturalmente non sono spiagge libere e qualche volta neppure spiagge, perché l'accesso al mare è reso possibile da una scaletta, il sole lo prendi sugli scogli e non sei tra il chiasso, l'immondizia e la calca. Ombrellone e 3 lettini; euro 38. Vuoi startene tranquillo? Paga.
Però il lido è proprio bello, non uno scempio paesaggistico, come tanti in Puglia, e certe cose vanno riconosciute, no?
(foto scattate ieri, 19 agosto...)



giovedì 18 agosto 2011

spiagge e puzza

Non è che voglio fare l'originale per forza, ma non ditemi che ad agosto si sta bene in Puglia, a meno che non ve ne andiate in uno di quei resort a 5 stelle, ma per quelli non c'è bisogno di andare in Puglia, nel senso che se ve ne state chiusi lì, neppure vi accorgete di essere in Puglia.
Provate ad andare al mare invece in una giornata di agosto in una spiaggia libera e poi ditemi. Oggi nel consueto cammino ho incontrato in ordine: assorbenti, salviette intime usate e un anziano signore che si scrollava il pisello dopo aver fatto pipì, che schifo. Sull'odore predominate tralascio perché è ora di cena e vorrei scordarlo.
Direte, che c'entra la Puglia, sono i turisti che sono selvaggi, è vero, ma altrove sarebbero fucilati o troverebbero bagni pubblici e cestini, credo.
(In foto il tratto che faccio normalmente per raggiungere la spiaggia, foto scattate in luglio, però...)


martedì 16 agosto 2011

Un nicchia di mercato struggente

un giorno sono capitata in un drugstore sugli Champs Elisée, uno di quei posti in cui trovi dal caviale sevruga alla tua rivista preferita, nella tua lingua ovviamente,  e sei hai tempo trovi pure quel profumo che cerchi e non riesci mai a trovare e poi se vuoi, ci puoi comprare pure il pane, uno di quei posti che se non abiti a Parigi ti dici, wooow che lusso abitare a Parigi e avere a disposizione un posto così a qualsiasi ora del giorno e della notte (chiude alle 2  in realtà). Poi a Parigi ci ho vissuto e non ci sono mai andata, o meglio ci sono entrata una sola volta perché ero in anticipo per un appuntamento e mi sono diretta nella libreria, siccome avevo tempo ho potuto notare con una certa chiarezza che era il luogo meno affollato del drugstore e che i pochi che erano lì avevano tutti più di quarant'anni ed erano in maggioranza donne. L'angolo del drugstore più tranquillo, incredibilmente tranquillo se visto dall'interno,  e frequentato da anziani, in una maniera che mi è sembrata irrimediabile.