sabato 22 giugno 2013

dormi


(...)
“Mi dà anche quegli sfilatini signora?”
“Sì certo, guardi, questi li facciamo noi.”
“Perché, questo non è un forno?”
“Certo signora è un forno, perché?”
“No, dico, immagino che in un forno sia normale che il pane sia fatto…in casa, ecco.”
“Sì ma questo è pane speciale, una miscela di farina di cereali che noi compriamo così e impastiamo.”
Va bene signora, chi se ne frega, vorrei dirle, e perché lavorate miscele di farine di cereali integrali già pronte? Invece le dico: “Ah, bene!”. E poi torno a casa. Ho tutto quello che mi serve adesso, anche quello che non mi serve, come una camicia da notte avorio nel cassetto.
Tutte le volte che l’ho indossata, fatta scivolare, stropicciata, accarezzata. Non è una camicia da notte come le altre, sono io quegli anni. Era le notti in cui mi teneva al fresco, mi prometteva amore. Quelle cose. Che poi finiscono e te le dimentichi, per fortuna te le dimentichi. Così almeno dormi.(...)

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