Siccome non ho mai avuto simpatia per la Boldrini (come
francamente non ne ho per Augias) mi sono astenuta dal commentare la sequela di
atti di teppismo messi in fila in questi giorni da Grillo e i suo sodali (Il
Fatto e i sui giornalisti à la page) soffrendo un po’ perché in tutto
questo tempo non ho fatto altro che pensare; ma tu guarda se quell’idiota di
Grillo e quegli stupidi dei grillini mi devono rendere simpatica la Boldrini e
addirittura Augias (Bignardi e Sofri, padre e figlio, mi piacevano pure prima).
Ma poi nel pomeriggio di oggi sono cominciati a piovere sui social una serie di
distinguo rivoltanti e poi di nuovo quella storia che prima quando a essere
insultate erano le ministre del Pdl, siamo state zitte.
Allora, a parte il fatto che la questione delle due ministre
e delle loro abilità orali dispensate al capo, diciamo così, l’hanno tirata
fuori quelle intercettazioni che prima di andare distrutte sono state ascoltate e commentate
da chi le ha diffuse (mi viene in mente Guzzanti padre, ma non credo sia stato
l’unico), davvero l’unico modo per respingere il sessimo è dire:
ma sono altri i problemi che abbiamo? La parola benaltrismo non vi dice niente? E vi piace?
Ma davvero tutto quello che sappiamo fare, come paese
intendo, è cercarci un uomo spaventoso dal quale farci felicemente
inculare? E allora viva la Boldrini, tié.
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