venerdì 25 ottobre 2013

Bridget Jones 3


Sto leggendo Bridget Jones 3, Mad About the Boy,  per ragioni che posso spiegare facilmente; perché sono affezionata al personaggio, perché il primo libro mi ha divertita avendolo letto in una anno di disperazione profonda,  e perché mi  ha divertito anche il secondo, perché i film che hanno dato a Bridget la faccia di Renée Zelwegger sono stati dei film leggeri ( c'è qualcosa di male?) ma divertenti e perché non ho nulla contro le operazioni commerciali, quando sono ben fatte. Del resto il mercato italiano cerca di fare operazioni commerciali con la depressione da anni, non è che siccome la sinossi è: “Una donna depressa ricomincia a vivere e trova il senso della vita”, allora l’operazione diventa automaticamente profonda e culturale, è sempre commerciale, solo meno riuscita.
Insomma questa Bridget Jones è la meno a fuoco rispetto alle due precedenti, forse, ma qui e lì il libro è disseminato di intuizioni fulminanti che fanno dell’autrice, una brava autrice e i suoi detrattori non  mi convinceranno mai del contrario. Che poi venda milioni di copie, sappia che ormai non si deve neppure sforzare tanto e adatti le sue storie ai film che, sicuramente, saranno tratti dai suoi libri, beh, beata lei.

2 commenti:

  1. Cara Susi, nei miei primi tempi di blog feci una polemica divertita perché scelsero proprio la Renée Zelwegger per fare la parte di Bridget Jones. La Zelwegger era una figona, all'epoca addirittura fidanzata con G. Cloney. Sticazzi, uno schiaffo morale alle bruttine come me che avevano goduto della storia. Il "Diario di BJ" è stato un libro che ho letto divertendomi un mondo, sia il primo, sia il secondo (però il secondo non me lo ricordo più e a pensarci bene mi ricordo anche poso il primo). Probabilmente leggerò anche il terzo, se fa ridere ed è divertente e visto che lo consigli.
    Per il resto condivido il tuo punto di vista. Perché una storia commerciale, superficiale, ma divertente non va bene, mentre una storia commerciale, superficiale ma patetica sì? Perché? Mi viene da dire che noi italiani non sappiamo essere ironici e anche nell'intrattenimento fine a sé stesso accettiamo -forse per retaggi cattolici solo i percorsi di espiazione anche farlocchi. Boh. Comunque lo leggo! :-)

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  2. e gatta, non saprei, non lo so se è il retaggio cattolico o semplicemente siamo gente triste e invidiosa, la terza Bridget non ha perso il vizio di affidare la soluzione della sua vita al principe, ma insomma...credo che il suo scopo sia quello di tirarci su, anche le più sgamate ;)

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